All by myself – diario semiserio di un’aspirante self publisher
Non ho mai considerato seriamente l’idea del self publishing, lo ammetto. Questo perché ho sempre pensato che il lavoro professionale debba essere fatto da chi sa come farlo; uno scrittore da solo non può occuparsi di editing, impaginazione, correzione di bozze, copertina e quant’altro tutto da solo.
In effetti non può.
L’idea del self publishing ha iniziato a ronzarmi nella testa una manciata di settimane fa, più o meno a inizio gennaio, il periodo ideale per pensare ai buoni propositi del nuovo anno. Avevo il mio nuovo romanzo pronto nel pc (cassetto virtuale di epoca contemporanea), un lavoro in cui credo molto e sul quale ho lavorato intensamente per otto anni, limando, modificando e aggiungendo gusto e colore alla storia. Se ci rimettessi mano sono certa che riuscirei a cambiare ancora qualcosa e correggerei l’ennesima virgola!
È stato in quel periodo, in cui cercavo di decidere che cosa fare del mio manoscritto, che mi sono imbattuta nel sito Extravergine d’autore di Michel Franzoso (te ne parlo qui). Contemporaneamente ho iniziato a interessarmi al lavoro svolto da alcuni professionisti che offrono servizi editoriali e che seguo da un po’, tra cui È scrivere – community per scrittori. Coincidenze? Può darsi. Resta il fatto che cominciavo a rendermi conto di come una parte di me iniziasse seriamente a mettere insieme i pezzi per tentare un nuovo esperimento editoriale.
Sono un’anima inquieta. Il che significa che non riesco mai a stare ferma né ad appoggiarmi sulle situazioni. Così ho deciso di approfittare del momento di incertezza per imboccare una strada nuova e stimolante. Una nuova avventura! Adoro questa parola… fa tanto Tomb Rider. Anche se non ho il fisico di Lara Croft, né le pistole attaccate alle cosce con quelle cinghie fighissime.
Perciò ho pensato “qual è il primo passo che Antonella Croft dovrebbe compiere per muoversi verso la possibilità di un’autopubblicazione?”.
Risposta: sapere se il mio romanzo vale al pena!
Diciamo la verità, un po’ di esperienza in questi ultimi anni l’ho accumulata. Non tanto, il giusto per poter dire di capire un po’ di più il mondo editoriale rispetto a tre, quattro anni fa. So che essere letti non è semplice, so che occorrono prodotti di qualità per arrivare al cuore del lettore. So che questi prodotti devono essere curati. E so che ogni autore vede il proprio manoscritto come un capolavoro.
Mi serve un giudizio oggettivo da parte di qualcuno che possa leggermi con occhio professionale. E così, scorrendo su una pagina di servizi editoriali, ho letto della possibilità di far leggere il mio libro e ottenere una scheda di valutazione dell’opera. Il tutto per una cifra che giudico simbolica, alla portata di chiunque, persino della mia! Detto servizio di lettura è offerto da seri professionisti che non citerò adesso per il semplice motivo che mi riservo di farlo a tempo debito. 😉
Non ho deciso subito di inviarlo, perché mi pareva che se avessi compiuto questo passo non sarei più tornata indietro. Ero certa di voler imboccare questa via?
No, ma in ogni caso avrei ottenuto una valutazione professionale del mio lavoro.
Ragion per cui ho preso contatto, chiesto un preventivo et voilà!, il manoscritto è partito sulla scia dei bit.
Che cosa succederà adesso? Non ne ho idea!
Lara Croft sapeva che cosa avrebbe trovato seguendo un indizio dopo l’altro? No. Però dava mostra di una certa sicurezza. Anch’io farò così! Affronterò un passo dopo l’altro con la stessa determinazione di chi sa esattamente che cosa accadrà dopo. Pur non avendone la più pallida idea…
Non ho ancora ricevuto la scheda di valutazione del mio romanzo, ma ho deciso di renderti partecipe di questo percorso che ancora non so dove mi condurrà. Che fai, mi segui? Chissà che tu non trovi ispirazione o supporto per il tuo percorso da autore esordiente. 😉
Questa sorta di diario è aperto: chiunque abbia desiderio di lasciare un commento, una testimonianza, anche solo un pensiero lo può fare. Potrebbe diventare una sorta di gruppo di auto-aiuto online! Te lo immagini? Gli AA – Autori Anonimi (si spera ancora per poco)! 😛
Ti terrò aggiornato sulla mia missione!
Con un sorriso,
Antonella Arietano