Finché le stelle saranno in cielo, Kristin Harmel
Titolo: Finché le stelle saranno in cielo
Autore: Kristin Harmel
Genere: Romanzo
Editore: Garzanti Libri
ISBN: 978881168411-4
Anno: 2012
Pagine: 356
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Questo romanzo di Kristin Harmel mi ha rapita: una storia avvincente, composta da una parte storica rilevante e dolorosa (l’olocausto della Seconda Guerra Mondiale), resa però in una visuale diversa, capace di far luce su aspetti che personalmente ignoravo, quale ad esempio l’impegno della comunità musulmana francese nel salvare bambini ebrei.
Hope ha 36 anni e gestisce la pasticceria di famiglia, cercando di tenere insieme il lavoro, il difficile rapporto con la figlia Annie di 12 anni e nel frattempo tentando di ricostruire la propria vita dopo il divorzio. Sua nonna, Rose, è ricoverata in una casa di risposo perché malata di Halzeimer. Quello che Hope non sa è che Rose custodisce molti segreti, provenienti da un passato lontano che però, ironia della sorte, tende a ripresentarsi alla sua mente più vivido che mai, mentre il presente diventa sempre più fosco e incerto.
In uno dei suoi rari giorni di lucidità, Rose consegna a Hope e Annie una lista di sette persone, pregando sua nipote di ritrovarle a Parigi. Sarà l’inizio di un viaggio rivelatore, sconvolgente quanto inaspettato, che porterà Hope a confrontarsi non solo con la storia della sua famiglia che fino a quel momento ignorava completamente, ma anche e soprattutto con i propri sentimenti, che dovrà imparare a riconoscere per poter lasciare loro lo spazio che meritano.
La ricerca inizia proprio a Parigi e, mano a mano che le carte si scoprono e il passato emerge, la storia di Rose si ricostruisce gettando una nuova luce su una donna che celava dentro sé stessa una grande sofferenza, il peso di un senso di colpa senza limiti e il dolore per un amore perduto. E mentre il cerchio si chiude Hope dovrà decidere se continuare a vivere come ha sempre fatto, fuggendo dall’amore, o se lasciarsi coinvolgere correndo finalmente il rischio di innamorarsi e affidarsi a qualcuno.
Una narrazione piacevole, ben costruita, una trama avvincente e mai noiosa. Il romanzo della Harmel si legge davvero volentieri, ad ogni pagina lascia la curiosità di voler andare oltre, per sapere, per scoprire. I personaggi sono generalmente ben delineati, ma forse si poteva dare maggior spessore a quelli più anziani, che rischiano di perdersi un po’ nel loro ruolo di “sopravvissuti”, per cui gli unici tratti che finiscono per distinguerli sono le sofferenze della guerra. Fa eccezione Rose, alla quale viene dedicato più spazio.
Mi sono lasciata incantare dalle descrizioni di Parigi, città che amo particolarmente, e sono rimasta piacevolmente colpita dalle fiabe che la nonna raccontava a Hope da bambina: si trattava di storie ispirate alla sua vita in Francia, storie che servivano a mantenere vivi quei ricordi che non potevano essere comuicati apertamente, necessitavano di un canale più semplice, più leggero, più accettabile. Rose racconta la sua vita e il suo amore alla nipotina usando il linguaggio delle fiabe. Saranno proprio quelle fiabe, che Hope scoprirà essere vere, a guidare la donna nel difficile compito di ricostruzione.
Le stelle che danno il titolo al libro, infine, hanno un significato molto poetico: sette stelle nel cielo, sette persone che Rose ha amato e che non ci sono più. Ne manca una, l’ottava stella, e Rose ogni sera la cerca nel cielo di velluto, senza mai riuscire a trovarla. E’ la stella di Jacob, il suo grande amore.
Un romanzo che mi sento di consigliare: nonostante la tematica non sia affatto leggera, e a tratti la storia non sia certo priva di tristezza, non lascia l’amaro in bocca, ed è godibilissima così com’è.
Antonella Arietano