“Le ali della vita”, Vanessa Diffenbaugh

Le ali della vitaTitolo: Le ali della vita
Autore: Vanessa Diffenbaugh
Editore: Garzanti
Collana: Elefanti bestseller
Genere: romanzo
Formato: Copertina rigida con sovraccoperta
ISBN: 978-8811671046
Anno: 2015
Pagine: 334
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Il primo romanzo di Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori“, mi aveva catturata, regalandomi emozioni forti e durature. Non potevo non leggere il secondo lavoro di questa scrittrice, desiderosa di scoprire se sia riuscita a mantenere il tocco magico del suo primo bestseller.

“Le ali della vita” è senz’altro un buon libro. Si legge volentieri, riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore, presenta una trama non scontata e personaggi vividi e ben costruiti. Non mi ha avvinta quanto “Il linguaggio segreto dei fiori”, ma posso asserire di averlo apprezzato parecchio.

Letty fugge nella notte per andare a riprendere sua madre, recatasi in Messico a sua volta per riportare a casa il padre. La cosa più grave è che la donna ha lasciato a casa da soli i suoi due figli, Alex di quindici anni e la piccola Luna di sei. Dormono, non si sono accorti che la mamma è partita… non ancora.

Letty deve riportare a casa sua madre perché sa che senza di lei non potrà mai farcela. Non si sente in grado di crescere i suoi figli; sua madre, Maria Elena, ha sempre pensato a tutto, e in più lei deve lavorare. Si può quindi immaginare il suo dolore e la sua frustrazione quando, raggiunti i genitori in Messico, scopre che hanno deciso di restare laggiù. Il padre non vuole più fare ritorno in California, dove peraltro soggiorna senza regolare permesso, e la moglie vuole restare con lui. Letty dovrà cavarsela per forza.

Al rientro a casa inizia una lotta quotidiana per adempiere a quei doveri di madre che per troppo tempo sono stati appannaggio di Maria Elena. Piano piano la sua fiducia nelle proprie capacità aumenta, di pari passo con il rafforzarsi dei suoi legami con Alex e Luna.

Alex, dal canto suo, è un adolescente posato ed estremamente intelligente. Letty vorrebbe offrirgli qualcosa di più del liceo locale; preferirebbe mandarlo a Mission Hills, la stessa scuola che aveva frequentato a sua volta prima di rimanere incinta. Per poterlo iscrivere là, però, occorre avere un domicilio nel quartiere, dove gli affitti sono tutt’altro che abbordabili. Inizia così un percorso di cambiamento non facile, favorito tuttavia dall’intervento provvidenziale di Rick, suo collega di lavoro al bar dell’aeroporto che presto rivela un grande interesse per lei.

Alex nel frattempo riesce a scoprire chi è suo padre e dove abita. Rintraccia la sua casa, a Mission Hills, e vi si reca ogni tanto per catturare quanti più dettagli possibili della vita del genitore che non ha mai conosciuto.

E così, mentre nuota controcorrente per offrire ai suoi figli quella vita che avrebbe sognato per loro, Letty si scopre una donna forte e risoluta, molto più in gamba di quanto credesse.

Questo romanzo ha in comune con “Il linguaggio segreto dei fiori” il riscatto della protagonista. Sia Letty sia Victoria (protagonista de “Il linguaggio segreto dei fiori”), infatti, ci vengono presentate in grandi difficoltà: sole, spaesate, sperdute. Entrambe intraprendono un cammino che le porta a riacquistare la consapevolezza di se stesse, fino a rendere possibile l’apertura all’altro e lo sbocciare di un amore. Accostare queste due figure femminili, così vere, mi è venuto spontaneo durante la lettura.

La trama de “Le ali della vita” è abbastanza originale e ben costruita, coerente fino in fondo. C’è spazio per un pizzico di magia, lo ammetto, perché quando Letty finisce per trovare una casa a Mission Hills grazie all’aiuto di Rick sembra davvero di assistere a una piccola spinta da parte della Provvidenza. Nonostante i temi trattati siano tutt’altro che leggeri l’autrice riesce a non renderli eccessivamente drammatici, un tranello in cui peraltro sarebbe sin troppo facile cadere. La narrazione mantiene un tocco di apertura verso la speranza, perciò il lettore non dubita che le cose dovranno mettersi al meglio per i protagonisti, non potrà finire male. L’impegno di Letty deve essere premiato.

I personaggi del libro sono generalmente ben costruiti e possiedono un certo spessore. Mi sarebbe piaciuto trovare maggiori dettagli della vita di Rick, infatti avevo avuto l’impressione che il suo passato potesse essere più importante ai fini narrativi di quanto effettivamente sia. I genitori di Letty, che all’inizio della storia ritornano in Messico, sono presenti lungo tutto il romanzo attraverso ricordi e flashback, e devo dire che questo espediente letterario funziona su due fronti: mantenere viva la loro presenza e spiegare molti dei risvolti della vita della protagonista. Occorre comprendere il rapporto di Letty con sua madre per poter capire che cosa l’abbia fatta diventare la donna che è.

Una bella prova della Diffenbaugh. Non resta che augurarci che questa scrittrice così talentuosa prosegua lungo questa strada, regalandoci altri preziosi romanzi al livello dei primi due.

Antonella Arietano

 

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