“L’uomo che attraversò il tempo per me”, Francesca Borrione
Titolo: L’uomo che attraversò il tempo per me
Autore: Francesca Borrione
Genere: Romanzo
Editore: Triskell Edizioni
Collana: Pink
Formato: Elettronico
Anno: 2013
Pagine: 262
Prezzo: € 5.99
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Selma vive nel suo mondo. Nessuno può accedervi, perché lei non si fida praticamente di nessuno, ad eccezione della sua amica del cuore, Laura. Selma vive a New York, ma non esce mai, nemmeno il sabato sera: preferisce trascorrere le serate in casa, rannicchiata in una calda coperta davanti alla televisione, guardando un bel film e sgranocchiando biscotti. Aspetta il principe azzurro, perfetto come solo i principi sanno essere, ma in fondo sa bene che non arriverà mai. Si lascia vivere, trascinandosi appresso il peso ingombrante di passati dolori, dedicandosi con impegno al lavoro presso una nota emittente televisiva per la quale legge e seleziona proposte di programmi e serie tv.
Il suo “uomo ideale” è incarnato nel personaggio di Kyle Reese, protagonista di “Terminator”. Ecco, lui ricalca perfettamente quell’ideale di perfezione cui lei aspira.
La tranquilla perfezione di Selma viene turbata dall’improvvisa apparizione di un misterioso manoscritto anonimo sullo zerbino di casa sua. Nel leggerlo, convinta che si tratti della proposta di una sceneggiatura, non può non trasalire: descrive lei alla perfezione, la sua vita, i suoi pensieri. Come se qualcuno l’avesse spiata con attenzione, pronto a mettere per iscritto la sua vita!
E’ solo l’inizio di un vortice di emozioni e avvenimenti che finirà per sconvolgere la tranquilla esistenza di Selma, trascinandola suo malgrado fuori, nel mondo.
“L’uomo che attraversò il tempo per me” è un romanzo fresco e piacevole, scritto molto bene. Francesca Borrione è riuscita a creare il suo personaggio, Selma, donandole uno spessore notevole, tanto che all’inizio la si trova quasi insopportabile, con quella sua abitudine di cercare sempre i difetti nelle persone che si approcciano a lei. E’ stata proprio questa, la mia impressione: Selma mi dava sui nervi! Pagina dopo pagina ho imparato ad apprezzare quella sua psicologia così fragile, quella sua visione del mondo distorta e pessimista. Ho imparato a capire il modo in cui ragionava, e ho iniziato a fare il tifo per lei. L’ho seguita con trepidazione, aspettando il momento in cui…
Non vorrei svelarvi troppo! Comunque si tratta di un gran bel libro, vale senz’altro la pena leggerlo. Oltre ad essere ben scritto presenta una trama tutt’altro che scontata, originale e ben congegnata. Anche i personaggi di contorno sono tratteggiati molto bene, e un bel dieci e lode va al misterioso Reese, l’autore del manoscritto anonimo, che si firma col nome del protagonista di “Terminator”.
Una piacevole scoperta, una ventata d’aria fresca per un genere, quello del romanzo “rosa”, che troppo spesso è associato a letture mielose e poco appetibili. Grazie a libri come questo di Francesca Borrione possiamo stare tranquilli: non si può rimanere delusi.
Antonella Arietano