“Io sono il messaggero”, Markus Zusak
Titolo: Io sono il messaggero
Autore: Markus Zusak
Editore: Frassinelli
Collana: narrativa
Genere: romanzo
Formato: copertina rigida con sovraccoperta
ISBN: 978-8820057312
Anno: 2015
Pagine: 403
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Ed Kennedy è un ragazzo qualunque. Ordinario, forse questo è l’aggettivo più calzante. Fa il tassista anche se non avrebbe ancora l’età per guidare il taxi, vive in un sobborgo in una casa di eternit malconcia, da solo, con l’unica compagnia di un cane piuttosto maleodorante. Ogni giorno passa uguale a quello appena trascorso, per Ed Kennedy: lavoro, partite a carte con i suoi tre migliori amici, Marv, Ritchie e Audrey, qualche visita alla madre che sembra preferire di gran lunga gli altri tre figli a lui. Tutto ordinario, tutto… normale.
La vita di Ed Kennedy subisce una brusca svolta quando sventa una rapina in banca. Così, quasi per caso. Da quel giorno inizia a ricevere degli strani messaggi riportati sugli assi delle carte da gioco. Ogni carta richiede delle azioni ben precise, che Ed ha il compito di comprendere e portare a compimento. Ma chi sarà il messaggero?
Ho acquistato questo libro perché mi sono innamorata di un altro ottimo lavoro di Zusak, “Storia di una ladra di libri“, e ho pensato valesse la pena scoprire una nuova opera di questo scrittore. Non mi sbagliavo: “Io sono il messaggero” è certamente un buon romanzo, che si legge più che volentieri. (altro…)
Storia di una ladra di libri, Markus Zusak
Titolo: Storia di una ladra di libri
Autore: Markus Zusak
Editore: Frassinelli
Collana: Narrativa
Genere: romanzo
Formato: copertina rigida con sovraccoperta
ISBN: 978-8820055905
Anno: prima ed. italiana 2013, riedizione 2014
Pagine: 563
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“Storia di una ladra di libri” è senz’altro uno dei romanzi più belli che abbia mai letto. È poesia allo stato puro senza mai essere pesante, è lieve come una brezza primaverile ma ti scuote come la tramontana. Tratta uno dei capitoli più oscuri e terribili della storia dell’uomo, quello della Seconda Guerra Mondiale e della persecuzione degli ebrei, eppure riesce a non cadere nello scontato e a non cedere mai all’orrore fine a sé stesso. Niente è “brutto” nel romanzo di Markus Zusak, nemmeno la Morte. Anzi, la Morte è la voce narrante di questo lungo, magnifico racconto. Una Morte che pur rimanendo incorporea finisce per acquistare persino alcuni tratti umani, se non altro nella pietà, nell’ironia, nella capacità di osservare gli esseri umani con curiosità.
“In tutta sincerità, mi sforzo di prendere la faccenda allegramente, anche se, a dispetto delle mie proteste, la maggior parte delle persone trova difficile credermi. Per favore, fidati di me. Posso davvero essere allegra. Posso essere amabile. Affettuosa. Affabile. E queste sono solo le parole che cominciano per A. Non chiedermi però di essere bella: essere bella non è da me.”
(pag. 3)
Così si presenta la narratrice del romanzo in quello che trovo l’incipit migliore che riesca a ricordare. Anche perché ci si mette un attimo a capire… a comprendere… che la voce che racconta i fatti, quella voce così morbida, delicata, piacevole… è la voce della Morte. Da sempre ciò che più spaventa gli uomini. (altro…)
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