Julie&Julia, Julie Powell

Julie & Julia

Julie

Ho acquistato questo libro in un periodo in cui pare che scrivere di cucina sia il nuovo trend. In realtà non è che i vari autori si siano applicati apposta a scrivere romanzi con un’ambientazione di tipo culinario, semmai sono gli editori a lanciarsi nella pubblicazione di questo genere perché sanno che è ciò che i lettori vogliono. Insomma, anch’io mi sono lasciata trascinare dal nuovo trend, ed è stato con curiosità e con una buona dose di aspettativa che mi sono accostata alla lettura di “Julie&Julia”.

A catturare la mia attenzione è stato  anzitutto il fatto di scoprire che si tratta di una storia vera: la scrittrice, Julie Powell, narra le vicissitudini di cui è stata protagonista nel corso di un anno, durante il quale aveva programmato di realizzare tutte le 524 ricette contenute in un ricettario di Julia Child, simpatica cuoca che introdusse la cucina francese in America negli anni Cinquanta.  In secondo luogo sono stata affascinata dall’idea di leggere un nuovo libro che parlasse di cucina, dopo aver affrontato “La scuola degli ingredienti segreti” di Erica Bauermeister e “Stelle di Provenza” di Simonetta Greggio (eh sì, il trend ha contagiato anche me! 😉 ). E per finire, l’idea di poter vedere il film omonimo, interpretato tra l’altro da Meryl Streep nel ruolo della Child, mi ha dato un’ulteriore spintarella! A proposito, il libro è uscito negli USA già nel 2005, in Italia è arrivato nell’autunno 2009 proprio in concomitanza con l’uscita del film al cinema.

Eccomi dunque seduta con in mano la mia copia. La narrazione comincia bene, anche se inizialmente faccio un po’ fatica a seguire le “evoluzioni narrative” della Powell (questo piccolo inconveniente svanisce proseguendo con la lettura). Riesco tuttavia a non perdere il filo della vicenda, che in sintesi si può descrivere nel modo seguente: Julie è una segretaria insoddisfatta del proprio lavoro e della propria vita, non riesce a definire un obiettivo che la faccia sentire davvero realizzata, vive col marito in un loft decadente in un quartiere di periferia, e nel suo cervello l’orologio biologico fa a pugni con l’idea di avere un bambino. Sta per compiere trent’anni, e trova che in questa prima fase della sua esistenza non sia riuscita a combinare nulla di buono. Finché… finché non le capita tra le mani il ricettario di Julia Child, “L’arte della cucina francese”, e spinta da suo marito Eric decide di avviare un blog nel quale registrare quella che sarà la sua Grande Impresa per i successivi 365 giorni: cucinare tutte le 524 ricette in esso contenute  (se sei curioso l’indirizzo del blog è http://blogs.salon.com/0001399/).

Inizia così un’avventura a dir poco rocambolesca, certamente mai noiosa, in cui successi culinari e disastri tra i fornelli si inseguono senza sosta, tra maionese impazzita e crêpes da “saltare”, il tutto condito da burro, molto, molto burro.

Julia Child

Julia Child

E’ attraverso l’avventura di Julie che conosciamo Julia Child, l’altra protagonista di questo romanzo: estrosa, vivace, allegra. Voleva imparare a cucinare per suo marito, perciò si iscrisse ad una scuola per chef a Parigi, dove la coppia risiedeva negli anni Cinquanta; in seguito sarebbe diventata famosa portando la cucina francese negli States, comparendo alla televisione in un suo programma e scrivendo libri.
La presenza di Julia Child diventa sempre più tangibile man mano che la narrazione prosegue; si finisce quasi con l’affezionarsi a questo personaggio che difatti compare fisicamente solo in alcuni brevi accenni di tipo storico (ricostruzioni parzialmente inventate tratte dalla sua biografia). Insomma, viene quasi voglia di procurarsi una copia di questo famigerato ricettario attorno al quale ruota tutta la vicenda!

Forse vale la pena spendere due parole riguardo alle ricette sperimentate da Julie. D’accordo, a me non sono sembrate granché allettanti né mi hanno fatto venir voglia di sperimentarle a mia volta (ma non significa che non mi abbiano messo addosso una gran voglia dicucinare 🙂 ), e vengono “buttate giù” sulla carta in maniera quasi sbrigativa, ma non è questo il punto: perché in realtà la Powell non si limita ad esporci i suoi esperimenti tra i fornelli, ce li fa vivere. E’ questo a rendere il romanzo speciale, secondo me. Ci possiamo riconoscere a tratti nelle sue vicissitudini: chi di noi non ha mai iniziato una ricetta nuova senza averla prima letta per intero, finendo così per scoprire qualche particolare fondamentale quando è ormai troppo tardi? Chi non si è lanciato nella preparazione di un piatto mai cucinato prima sottovalutando i tempi necessari, col risultato di stressarsi al limite della follia e servire la cena ben oltre un orario considerato normale? Tutti, tutti noi abbiamo vissuto almeno una volta attimi di panico di questo tipo.
E poi ci sono le soddisfazioni: le cene ben riuscite, il gusto accattivante di una torta mai assaggiata, la gioia di servire una maionese fatta con le proprie mani. Tutto questo, e molto di più, è stato all’ordine del giorno per Julie Powell nell’arco di un intero anno.

La conclusione? La lascio a voi, buona lettura!

Julie Powell, “Julie&Julia”, Rizzoli, 2009

Julie Powell

Julie Powell

 

 

 

 

 

 

Antonella Arietano

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2 responses to “ Julie&Julia, Julie Powell ”

  1. chefpepe says:

    Ciao, leggendo il libro e guardando il film mi sono accorta che spesso Julia Powell parla di un libro epistolare del marito di Julia Child che scrive al fratello sai dirmi come si intitola e come lo posso trovare?

    Grazie

  2. Antonella says:

    Ciao!
    Purtroppo non ho traccia di questo libro, sinceramente non credo sia stato tradotto in italiano… Mi spiace!
    A presto!

    Antonella

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