L’estate senza uomini, Siri Hustvedt
Titolo: L’estate senza uomini
Autore: Siri Hustvedt
Genere: Romanzo
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Formato: Rilegato
Anno: 2012
Pagine: 160
ISBN: 9788806210748
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“L’estate senza uomini” non mi ha appassionato, in effetti pur essendo “snello” in termini di pagine ci ho messo più tempo del solito a finirlo. Narra l’estate di Mia, poetessa di cinquantacinque anni, lasciata dal marito per una giovane donna francese, che decide di passare le vacanze in una casetta in affitto nella cittadina di Bonden, in Minnesota.
Il tradimento del marito Boris ha gettato Mia nella disperazione, tanto che ha dovuto essere ricoverata in un ospedale psichiatrico a causa di un esaurimento nervoso. Una volta guarita decide di riprendere in mano le redini della propria vita, per questo si concede una lunga vacanza, durante la quale terrà compagnia alle anziane amiche della madre e darà lezioni di poesia a un gruppo di ragazzine adolescenti. Nei tre mesi estivi Mia impara a bastare a sé stessa, stringe una bella amicizia con la giovane vicina di casa, Lola, e coi suoi due pargoli, e ha un interessante scambio di mail con un utente anonimo che si firma semplicemente “Nessuno”. Inizialmente le conversazioni con questo misterioso personaggio la inquietano, anche perché lui sembra volerle ricordare la sua inettitudine, ma piano piano si fanno più interessanti, condite di dissertazioni filosofiche.
Mia si trova invischiata nelle vicende delle sue allieve e in quelle delle anziane amiche della madre, e col passare dei giorni si scoprirà sempre più forte e pronta a vivere la propria vita.
Un romanzo che, come dicevo, non mi ha lasciato molto. La trama è piuttosto banale, direi scontata, priva di avvenimenti che possano scuoterla. Niente colpi di scena, niente di particolarmente originale. Lo stile è senz’altro scorrevole, questo sì, e la Hustvedt sa narrare con una certa vivacità. I personaggi in generale sono abbastanza ben costruiti, anche se in fondo ci viene rivelato molto poco del loro agire e del loro pensiero. Possiamo indovinarli, ma non conoscerli davvero.
In un certo modo posso dire di essere rimasta delusa dal cliché: la moglie che dopo trent’anni viene abbandonata per una donna più giovane mi sa di già visto. La crisi, il dolore, la delusione, già letto. Mi aspettavo che l’autrice affrontasse il tema da una diversa angolazione, offrendo un quadro differente dal solito, ma non è stato così, e questo ha appesantito la lettura, almeno per me.
Nel complesso, niente di particolare.
Antonella Arietano