Tag: Scrittura

I personaggi secondari, questi sconosciuti…

Personaggi_secondariRecentemente ho letto un articolo molto interessante sulla costruzione del protagonista perfetto di un romanzo, scritto per il blog Penna Blu da Daniele Imperi. Se sei uno scrittore ti consiglio di leggerlo cliccando qui, ne vale senz’altro la pena.

Da parte mia vorrei spendere qualche parola per i personaggi secondari.

Recentemente mi è capitato di leggere diversi lavori di autori esordienti e la maggior parte delle volte sono rimasta perplessa di fronte ai personaggi di contorno, generalmente “sciapi”. Il difetto che ho rilevato nella maggioranza dei casi riguarda il loro essere stereotipati: la bella oca e acida, l’ex insensibile, la fidanzata gelosa ecc.

Gli attori secondari di un romanzo hanno il loro ruolo anche solo in virtù del fatto che esistono. Non sto dicendo che occorre dare corpo alla fiorista alla quale il protagonista si rivolge un’unica volta per acquistare dei fiori da regalare alla madre, sto parlando di quelle figure che si muovono attorno al personaggio principale e con lui interagiscono, direttamente o indirettamente. (altro…)

Dall’idea al libro… e viceversa!

Vecchio diarioL’idea è quella prima folgorazione che ti prende all’improvviso e che ti fa esclamare “ecco, quasi quasi ci scrivo un libro”. In quel momento ti sembra geniale, tant’è che non vedi l’ora di metterti all’opera. Poi ti siedi davanti al pc e scopri che svilupparla non è poi tanto semplice!

Io mi comporto così molto spesso, ma ho imparato a non mettere mano subito a tutte le idee che mi vengono in mente. In genere mi capita di essere attratta da una situazione che fa capolino nella mia testa, ai bordi della mia immaginazione, e la tengo lì, in stand-by per un po’. Ci ricamo attorno, vedo in che modo potrei svilupparla, sbircio un po’ più a fondo per vedere come sono i personaggi coinvolti, se altri potrebbero aggregarsi. Immagino come andrebbe a finire prima ancora di aver pensato a come avviarla. Talvolta inizio a prendere appunti, abbozzo una scaletta, annoto la descrizione dei protagonisti da arricchire un po’ per volta con nuovi dettagli, perlopiù emotivi e psicologici piuttosto che fisici, anche se so benissimo che aspetto hanno i miei personaggi, tanto che potrei riconoscerli se li incontrassi per strada.

Ho un taccuino nero che mi è capitato di sfogliare di nuovo dopo diversi mesi dall’ultima volta in cui ho appuntato qualcosa, e sono rimasta allibita: ci sono almeno tre idee già ben avviate da cui partire per scrivere altrettanti romanzi. Non ne ho mai iniziato uno. Non ancora perlomeno. Forse comincerò, o forse no… Mi piace pensare che le idee non manchino, che siano lì, già pronte. Un giorno capiterà che la mia anima sia solleticata da una di loro, e allora non dovrò fare altro che afferrare la materia e iniziare a modellarla, naturalmente stravolgendo gran parte dell’idea originale. (altro…)

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L’enorme differenza tra buon libro e libro ben scritto…

L'arte di scrivere va ben oltre le regole grammaticali e la punteggiatura...

L'arte di scrivere va ben oltre le regole grammaticali e la punteggiatura...

Mi è capitato recentemente di prendere parte ad una discussione in un Gruppo su Facebook relativa alla pubblicazione di un libro tramite una casa editrice a pagamento. Inutile dire che i toni in generale erano piuttosto accesi! Non è mia intenzione ribadire qui i motivi per i quali sarebbe meglio evitare questo tipo di approccio, il soggetto di questo articolo è un altro.

Nel leggere la presa di posizione di chi cercava di difendere la pubblicazione a pagamento ho percepito un errore di fondo: la mancata distinzione tra un libro ben scritto e un buon libro.
Sono in molti a poter dire di scrivere bene, laddove per scrivere bene s’intende il rispetto delle regole grammaticali e di sintassi, l’uso corretto della punteggiatura, l’utilizzo di un vocabolario ampio e adeguato ecc. Ben altra cosa è lo scrivere un buon libro: un buon libro ti prende e non ti  lascia più, ti coinvolge e ti dona emozioni uniche, che restano con te anche molto tempo dopo aver letto l’ultima pagina. Uno scrittore con tutti i crismi sa come incuriosire il lettore senza mai frustrarlo (non troppo, almeno!), sa quanto dire e quanto lasciare all’immaginazione (vedi articolo “La magia del detto non detto: quando uno sguardo basta“), è in grado di costruire una trama accattivante, popolata da personaggi completi e interessanti. (altro…)

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Timothée de Fombelle: il “papà” di Vango

Timothée de Fombelle

Timothée de Fombelle

Lunedì 24 gennaio ho avuto il grande piacere di partecipare alla presentazione del romanzo “Vango – tra cielo e terra” di Timothée de Fombelle, presso la Libreria dei Ragazzi di Milano. È stata un’avvenura unica! In poche ore ho raccolto impressioni, emozioni e consigli di valore inestimabile! Un bel modo di iniziare l’anno! 🙂

Ho scritto poco tempo fa la recensione di questo magnifico romanzo d’avventura, che ho avuto la gioia di leggere in anteprima; l’uscita ufficiale è prevista per il 20 febbraio 2011. In Francia è stato un vero e proprio successo: 50000 copie vendute in pochi mesi, critiche entusiaste, una schiera di fans in attesa del secondo (ed ultimo) volume, la cui uscita è prevista per l’autunno (in Italia nel 2012). Il giovane protagonista, Vango, ha attirato le simpatie di migliaia di lettori, fino ad essere addirittura paragonato ad Edmond Dantès, alias Conte di Montecristo, anche lui gettato nel corso di eventi avventurosi e inarrestabili, seguendo il filo rosso del proprio destino.

È stato bellissimo ascoltare l’autore di questo capolavoro, Timothée de Fombelle, mentre parlava del suo romanzo e dei suoi personaggi, senza risparmiarsi, senza trattenere nulla, preso dal piacere di condividere con noi lettori questa fetta del suo mondo. Pubblicherò diversi articoli riguardanti questo straordinario scrittore e la sua ultima opera su Libri e Sorrisi, nell’attesa che tutti possano leggere “Vango” e perdersi nel fascino di una narrazione viva e brillante, quasi cinematografica. Spero che l’amerai quanto me! 😉 Nel frattempo puoi dare un’occhiata al sito www.leavventuredivango.it: è molto ben fatto ed è curatissimo, troverai molte notizie interessanti sul libro, ma anche sullo scrittore. Ne vale la pena! (altro…)

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Scrivere: la magia del “detto non detto”, ovvero quando uno sguardo basta

In fondo, lo scrittore è il regista della sua opera...

In fondo, lo scrittore è il regista della sua opera...

Al cinema capita spesso: il protagonista lancia uno sguardo, uno solo, e lei sa di essere amata… o in serio pericolo di vita! Insomma, in una sola occhiata possono celarsi un’infinità di emozioni, sta all’attore il compito di esprimere ciò che dice la sceneggiatura nel modo migliore, ricorrendo alla sua espressività multisfaccettata.

La stessa cosa può avvenire in un romanzo: a volte troppe parole possono guastare l’atmosfera. Hai mai provato ad affidare un intero stato d’animo ad uno sguardo, ad un gesto?
Io credo che non ci sia nulla di più magico del “detto non detto”. In altre parole, anziché sommergere il lettore di informazioni potrebbe essere meglio lasciare spazio alla sua immaginazione, giocando a dargli un’impressione che poi nel corso della lettura si rivelerà giusta o sbagliata. (altro…)

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Scrivere, ma soprattutto… scrivere bene! (seconda parte)

Scrivere: la simbiosi tra tecnica e creatività

Scrivere: la simbiosi tra tecnica e creatività

Eccoci qua, pronti per la seconda parte di questo articolo dedicato all’arte di scrivere, nel quale è mio obiettivo presentarti una risorsa a mio parere validissima per migliorare la tua tecnica di scrittura: il blog Scrivi bene del mio amico Sergio Cima.

Nel corso della prima parte ti ho presentato a grandi linee questo sito, spiegandoti quella che è la ricetta di Sergio per produrre un buon testo: fondere la struttura (detta anche tecnica) con l’anima (cioé la creatività). Se vogliamo prendere in considerazione la tecnica, possiamo tenere presente la seguente regola generale: se tutte le tipologie di testo sono composte da strutture pre-costituite, allora sarà possibile scrivere un lavoro più che decente ricalcando queste regole e aggiungendo il nostro estro creativo.

Se desideri rinfrescarti la memoria, o se non hai avuto occasione di leggere la prima parte di questo articolo, ecco il link  per poter dare un’occhiata. 😉

Fatta questa piccola premessa, direi che possiamo andare avanti.

Quanto detto fin qui non deve darti l’impressione di voler “ingabbiare” il tuo stile, tarpando le ali alla tua fantasia, anzi: la scrittura in quanto arte presuppone una certa dose creativa. Una cosa a detta di Sergio Cima dev’essere ben chiara: prima di rivoluzionare le regole occorre impararle. Se io riesco ad “appropriarmi” della struttura di testo, sarò poi in grado di condirla a piacere, seguendo liberamente la mia vena creativa. Insomma, non posso cimentarmi in un Gran Premio di Formula Uno se prima non ho imparato a guidare! 🙂

Inoltre il fatto di conoscere a dovere la struttura di un testo può fornire allo scrittore un’ottima base per evitare, nel limite del possibile, il “panico da pagina bianca”. Ti è già capitato? Te ne stai lì, il cervello in fibrillazione, eppure non riesci a mettere giù nemmeno una frase decente! Credimi, parlo per esperienza personale…
Ebbene, Sergio mi ha spiegato che se io conosco bene la struttura del testo che sto producendo, questo dovrebbe offrirmi la sicurezza sufficiente ad aggirare l’ostacolo, altrimenti detto se so che cosa deve contenere il mio lavoro, a quali regole deve sottostare, il processo creativo risulterà facilitato.  

Per quanto riguarda la fase creativa suggerisce di raccogliere tutte le idee man mano che si affacciano alla mente, annotandole, registrandole, poco importa il mezzo, l’importante è fissarle in qualche modo. In seguito questi spunti serviranno ad arricchire la struttura pre-costituita.

Nel corso della nostra piacevole chiacchierata abbiamo parlato anche di scrittori esordienti, era inevitabile! 😀
Lui ritiene che la passione per la scrittura, come qualsiasi altra passione del resto, va fatta crescere e maturare, non seguita di slancio. Altrimenti detto, occorrono studio, dedizione ed esercizio prima di lanciarsi nella propria opera definitiva. Studiare può essere un sacrificio, si tratta di uno sforzo, di un impegno preso con sé stessi; meglio onorare questo impegno ed evitare di cercare le strade facili.

Abbiamo discusso ampiamente anche di editing e di revisione, che a mio avviso sono due pilastri fondamentali per qualsiasi autore. Ci siamo trovati d’accordo nell’affermare che per poter effettuare una revisione produttiva è necessario accostarsi al proprio testo da estranei. Non è un caso, secondo me, che io abbia affrontato il mio romanzo, “Amber”, decidendo di rivoluzionarlo e riscriverlo quasi completamente dopo questo nostro incontro via Skype! 😛

Bene, a questo punto non mi resta che consigliarti caldamente di dare uno sguardo al blog di Sergio Cima, www.scrivibene.com: ti assicuro che ne vale la pena! Inoltre troverai immediatamente alcune risorse utili, ben fatte e di sicuro valore.

Buon lavoro!

Antonella Arietano

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Il grande potere della revisione

La revisione può spalancare una finestra nella mente dello scrittore

La revisione può spalancare una finestra nella mente dello scrittore

Vorrei aprire questo post riportando una citazione di un articolo precedente, “Scrivere, ma soprattutto… scrivere bene!” :

“Quando leggi qualcosa di tuo e ti piace, dovresti spaventarti.”

Devo dire che sono d’accordo con quest’affermazione: l’autocritica è fondamentale per uno scrittore, a maggior ragione se esordiente, perché deve “fare colpo” partendo da zero. Girando per il web, negli ultimi mesi, mi sono imbattuta in numerosi siti, forum e blog dedicati agli scrittori emergenti, e l’impressione che ne ho tratto è stata che fin troppi esponenti della categoria (di cui faccio parte) peccano di eccessiva sicurezza in sé stessi e nelle proprie capacità.

Non lo dico per essere cattiva, e ad essere sincera non ho letto i lavori di coloro che ho trovato un po’ troppo “altezzosi”, ma credo che non si possa affrontare il mondo dell’editoria con la profonda convinzione che se si viene rifiutati è perché l’editore di turno non ha saputo riconoscere il proprio indiscusso valore. Bisogna rimanere coi piedi per terra, e soprattutto essere critici, e molto. (altro…)

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Scrivere, ma soprattutto… scrivere bene! (prima parte)

Scrivere: perfetta fusione tra struttura e creatività

Scrivere: perfetta fusione tra struttura e creatività

Poco tempo fa ho avuto il piacere di fare una bella, lunga chiacchierata via Skype con un amico, Sergio Cima, che è anche autore di un interessantissimo blog dal titolo “Scrivi bene” (www.scrivibene.com). Abbiamo avuto un piacevole scambio riguardante la sottile arte di scrivere, in particolare io ho voluto conoscere  il suo punto di vista in relazione alla sua attività di blogger nel settore. Vorrei condividere con te i punti salienti della nostra conversazione, anche perché penso che il sito Scrivi bene sia davvero una risorsa validissima per scrittori esordienti, ma anche per coloro che desiderano migliorare la propria scrittura. In effetti questo blog è rivolto a tutti, indiscriminatamente! 🙂 (altro…)

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1a giornata nazionale contro l’editoria a pagamento

Pagare per essere pubblicati? Meglio di no!

Pagare per essere pubblicati? Meglio di no!

Sono venuta a conoscenza di questa iniziativa, e mi sono detta che Libri e Sorrisi doveva in qualche modo partecipare, ma anzitutto vorrei fare una piccola precisazione…

Non mi schiero contro gli editori che fanno pagare gli scrittori, perché di fatto questo è legale e loro non commettono nessun illecito proponendo un contratto di pubblicazione con contributo; mi preme però essere utile ai miei “colleghi” emergenti per evitare loro brutte sorprese, per supportarli nella decisione finale (pagare sì o no), che in fin dei conti spetta ad ogni singolo individuo. Voglio quindi schierarmi al fianco degli scrittori esordienti, anziché sprecare energie per lottare contro un sistema che non potrà mai venire sradicato.

Quindi mi rivolgo a te, appassionato scrittore, che hai la tua opera nel cassetto, o che magari ti ritrovi per le mani un contratto editoriale che richiede una tua partecipazione ai costi di stampa. (altro…)

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Riflessioni di una scrittrice esordiente

Scrivere...

Scrivere…

Sono giorni ricchi di riflessione, questi.

L’altro ieri mattina ho ricevuto una proposta editoriale che prevede l’acquisto da parte mia di un certo numero di copie del mio libro, il che comporterebbe una spessa tutt’altro che minima. Ho deciso di rifiutarla. Non farò il nome della casa editrice in oggetto non per vigliaccheria, ma perché non è mia intenzione incoraggiare la polemica su queste pagine: loro sono liberi di chiedere una partecipazione ai costi per la pubblicazione così come io sono libera di non accettare. Non ho potuto verificare sulla mia pelle i servizi offerti da contratto, quindi non posso giudicarli e non lo farò.

Questa vicenda mi ha portata a riflettere sul mio ruolo di scrittrice esordiente, facendo emergere alcune domande che già mi avevano stuzzicata nei giorni precedenti: come faccio a sapere di essere davvero brava? E se i miei lavori non fossero pronti per il mondo dell’editoria? E se tutto sommato mi stessi illudendo? E se, e se, e se… (altro…)

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