Angel, Dorotea De Spirito

Angel

Angel

Sembra che in questo periodo angeli, demoni, vampiri e licantropi vadano per la maggiore in libreria! Lo ammetto, sono affascinata dal genere, e così non mi sono lasciata scappare “Angel” di Dorotea De Spirito, invogliata anche da alcune critiche entusiaste che mi era capitato di incrociare.

Bene, questa è la mia. Forse stavolta sarò un po’ “cattiva”, ma ahimé, quando ci vuole… Chiedo venia! 🙂

Vittoria è un angelo. O almeno così dovrebbe essere, dal momento che tutta la sua famiglia è composta da affascinanti angeli con le ali segretamente ripiegate sulla schiena… Solo che lei, inspiegabilmente, non ha ali, perciò si sente tagliata fuori da quel mondo che dovrebbe essere il suo.
A Viterbo, città in cui è ambientata la vicenda, la gente convive con queste mitiche creature da tempo immemore, il segreto è ben custodito. Un giorno, però, l’arrivo del giovane Guglielmo sconvolge totalmente l’esistenza di Vittoria, sgretolando tutte le sue certezze. Chi è Guglielmo? Che cosa significherà per lei?

Questo è il secondo romanzo di Dorotea De Spirito, un’autrice di appena 17 anni. Una giovinezza che nello stile della scrittura si sente, e non poco: i personaggi sono un po’ troppo “piatti”, non abbastanza caratterizzati, soprattutto a livello psicologico, per poter risultare davvero appassionanti, e la trama in alcuni punti appare lacunosa, talvolta addirittura tirata per i capelli. Insomma, l’impressione che ne ho ricavato è che l’idea di base era buona, occorreva forse un pizzico di esperienza in più perché potesse essere sviluppata a dovere.

Lo ammetto, questo libro non è risultato di mio gusto. A onor del vero, tuttavia, devo precisare che l’autrice è riuscita a dare prova di una certa proprietà linguistica e poetica, alcuni passaggi in effetti sono davvero notevoli; peccato che a tratti abbia voluto “strafare”, regalando al lettore un po’ troppi aforismi da Bacio Perugina… Ritengo che sia adattissimo a giovani lettrici dai 14 ai 18 anni.

Poca azione, molte parole, questa in sintesi l’impressione che ne ho ricavato. Sembrava in ripresa sul finale, ma il tutto si è sgonfiato in poche pagine, farcite di miele. Insomma, c’è un tempo per le belle parole, da assaporare con lentezza per poterne godere appieno, e c’è il tempo per l’azione, perché qualcosa deve pur accadere! La prima parte ha decisamente prevalso.

Peccato, il soggetto era buono. La scrittrice senz’altro acquisterà spessore con l’esperienza, sarà interessante leggere i suoi lavori fra qualche anno. Ripeto, questa è la mia critica, non certo un giudizio definitivo!

Antonella Arietano

Dorotea de Spirito, “Angel”, Mondadori, 2009