Il club delle ricette segrete, A. Israel e N. Garfinkel
Quando ho finito di leggere “Il club delle ricette segrete” mi sono posta immediatamente una domanda: “ma le ricette che cosa c’entravano?”. A questa ne è seguita subito un’altra più o meno dello stesso tenore: “l’obiettivo delle autrici era quello di scrivere un romanzo o un ricettario?”.
In effetti questo romanzo mi ha lasciata un po’ spiazzata, soprattutto perché sulla sovraccoperta viene magnificato e osannato, oltre ad essere proclamato un “caso editoriale”, di cui addirittura si è scritto ancora prima che uscisse “profuma di successo annunciato”.
D’accordo, “Il club delle ricette segrete” è un libro carino, per certi versi è anche una buona idea, ma ritengo che la storia sia un po’ debole, certamente molto prevedibile. La conclusione viene sì svelata nelle battute finali, ma per quanto mi riguarda l’avevo capita già a metà libro.
L’opera si basa sullo scambio epistolare di due ragazzine che hanno fondato il club delle ricette segrete, ovvero si mandano ricette a vicenda. Sono molto amiche, pur essendo diversissime l’una dall’altra: Valerie è posata, timida, entroversa, molto portata per lo studio, mentre Lillian è un vero vulcano, esuberante, attratta dal mondo della musica, pronta a cogliere l’attimo sempre e comunque.
L’equilibrio tra le due ragazze è piuttosto precario in verità, proprio perché sono così diverse; inoltre il padre di Lilly, un noto psichiatra che peraltro ha in cura la madre di Val, si comporta con quest’ultima in maniera molto affettuosa, incoraggiandola e lodandola di continuo per i suoi successi scolastici, investendo molto tempo per darle lezioni private allo scopo di avvantaggiarla nello studio, e questo fa ingelosire Lillian, anche se lei non lo ammetterebbe mai.
Attraverso le lettere delle due protagoniste possiamo ripercorrere la loro adolescenza, seguendo le loro vite fino al college. Poi, però, accade qualcosa di spiacevole: un brutto litigio, molto duro, a causa del quale le due ragazze finiscono per allontanarsi l’una dall’altra. Dovranno trascorrere più di vent’anni perché tornino a rivolgersi la parola, ma il cammino della rappacificazione non sarà privo di ostacoli.
“Il club delle ricette segrete” è una lettura piuttosto semplice, anche abbastanza scorrevole, ma come detto la trama è sin troppo prevedibile e scontata, almeno per me. Le ricette sono un’idea simpatica, ma non sono riuscita a capire in che modo inquadrarle nel testo, mi sono sembrate un’aggiunta fatta così, tanto per scrivere un romanzo “alla moda”, visto che la cucina in questo periodo sta spopolando tra gli scaffali delle librerie.
Per finire, un ultimo commento al vetriolo (lo so, non è da me, ma quando ci vuole)…
Sulla sovraccoperta del libro si legge “La ricetta segreta dell’amicizia”: quale sarebbe esattamente, dato che nessuna delle due protagoniste si comporta nemmeno lontanamente come una vera amica dovrebbe o, almeno, potrebbe fare?
Antonella Arietano