La fabbrica di cioccolato, Roald Dahl
Chi non ha mai sentito nominare Willy Wonka, il proprietario della mitica fabbrica di cioccolato?
Nessuno è più riuscito ad entrare nella sua fabbrica, dopo che lui stesso l’ha chiusa per evitare il trapelare dei suoi segreti di alta pasticceria. E anche quando la produzione di dolci e cioccolata ha ripreso a pieno regime i cancelli sono rimasti serrati: nessuno entra nella fabbrica di Wonka, e nessuno esce…
Le cose però stanno per cambiare: Willy Wonka ha nascosto infatti cinque biglietti d’oro, validi per avere accesso alla sua fabbrica per un’intera giornata, in altrettante tavolette di cioccolato. Chi saranno i fortunati che riusciranno a trovarli?
Si tratta di cinque bambini: Veruca Salt, Violetta Beauregard, Augustus Gloop, Mike Tivù e Charlie Bucket, il piccolo protagonista del libro.
Charlie è un bambino molto povero, che trova il biglietto d’oro in una tavoletta di cioccolato acquistata con un soldo raccattato per strada. È felicissimo all’idea di entrare nella mitica fabbrica! Lo accompagnerà nonno Joe, che per l’occasione si alza dal letto dove stava sdraiato da anni assieme agli altri tre nonni di Charlie.
La visita però non sarà priva di imprevisti…
Charlie è un ragazzino molto semplice, privo di vizi, capace di accontentarsi e di gioire anche per le piccole cose, diversamente dagli altri quattro protagonisti della storia, che rappresentano ciascuno una cattiva abitudine tipica dei bambini “di oggi”: Augustus tende ad abbuffarsi appena ne ha l’occasione, Violetta continua a masticare chewing gum, Veruca è terribilmente viziata, e Mike non fa che guardare la televisione da mattina a sera. Ognuno di loro finirà per scontrarsi piuttosto bruscamente con la propria cattiva inclinazione, e il risultato sarà che ciascuno riceverà una “punizione” a dir poco ideale, quasi seguendo la legge del contrappasso nella migliore tradizione dantesca! Non voglio svelarvi troppi particolari, il libro merita di essere letto e scoperto passo dopo passo.
Comunque il messaggio di Dahl è chiaro: lo scrittore condanna, se così si può dire, la maleducazione che affligge sin troppi bambini, senza omettere di colpevolizzare in larga misura i genitori, a suo dire troppo permissivi e poco severi. Il tutto con il suo inconfondibile stile ironico, dissacrante e tremendamente divertente!
Insomma, se già conoscete Roald Dahl non potete non lanciarvi nella lettura de “La fabbrica di cioccolato”, e se ancora non avete letto nulla di questo incredibile scrittore… che aspettate? 🙂
“La fabbrica di cioccolato” è scorrevole, ben congegnato, con una trama fresca e divertente, da divorare!
Consigliato ai bambini, beneducati e non, e ai loro genitori.
Antonella Arietano
Roald Dahl, “La fabbrica di cioccolato”, Salani, collana gl’Istrici