La scuola degli ingredienti segreti, Erica Bauermeister

Credo di poter riassumere l’anima di questo romanzo con due sole parole: pura poesia.

La scuola degli ingredienti segreti

La scuola degli ingredienti segreti

E’ la storia di Lillian e del suo ristorante, nel quale tiene ogni mese una lezione di cucina, ma è anche la storia di Claire, di Ian, di Carl, di Antonia e di altri personaggi, che si delineano con delicata precisione durante i vari incontri del corso. Ognuno con la sua storia, ognuno con un pezzetto di sé che deve ritrovare la propria collocazione. Relazioni che nascono, altre che vanno avanti da una vita, l’amore per gli altri ma anche per sé stessi, la passione per la cucina, la buona cucina, quella che nasce da dentro.

Ho adorato questo libro, dalla prima all’ultima pagina. Inizialmente mi ha stupita la suddivisione dei capitoli: ogni capitolo è legato ad un personaggio, e ogni personaggio ha la propria storia, eppure il fil rouge che lega l’intera vicenda permane, coerente e solido, sottile ed invitante come il profumo dei biscotti alla cannella la mattina di Natale. (continua a leggere)

Non è facile scrivere di cucina senza suonare noiosi, senza limitarsi a buttare giù qualche ricetta ad effetto, ma la Bauermeister senz’altro riesce nell’impresa, creando un libro in cui si può emozionarsi anche leggendo come viene preparata una torta.
“Trasferì il burro nella ciotola del mixer e accese l’apparecchio; le spatole cominciarono a lavorare i morbidi rettangoli gialli. Piano piano, in una cascata di bianco incredibilmente sottile, vi fece cadere lo zucchero.
‘E’ così che si inserisce aria in una torta’, commentò, sovrastando il rumore dell’apparecchio. ‘Quando ancora non esisteva il mixer, ci voleva davvero un sacco di tempo. Ogni bolla d’aria presente nell’impasto scaturiva dall’energia de braccio di qualcuno. Ora invece dobbiamo solo resistere all’impulso si procedere più in fretta aumentando la velocità del mixer. Ma, se lo fate, all’impasto non piacerà.’ (…) Infine, quando burro e zucchero sfoggiarono finalmente la consistenza da nube tipica della panna montata, spense il motore.
‘Ecco’, disse. ‘Magia.’

(Erica Bauermeister, La scuola degli ingredienti segreti, Garzanti, 2009, pagg.65-66)

Personalmente adoro il concetto di “dare aria” all’impasto, anche perché ho finalmente capito che cosa sbaglio quando preparo una torta che riesce troppo compatta! 😉

Questo romanzo fa veramente venire voglia di cucinare, di dare ascolto ai propri sentimenti in cucina, riversandoli nella ricetta che si intende realizzare. Ogni tanto, quando sono davanti ai fornelli, mi capita di pensare al libro e chiedermi “okay, sto per preparare il pollo, ma quali ingredienti si assocerebbero alla perfezione col pollo? Che cosa voglio esprimere? Voglio fantasia, voglio qualcosa di classico o voglio un risultato… contraddittorio?”. Devo dire che pochi libri mi hanno lasciato un segno così profondo! Credo che il senso di ciò che sto cercando di comunicarvi possa essere riassunto alla perfezione dal brano che sto per proporvi: Ian, un giovane partecipante al corso di cucina di Lillian, ha finalmente trovato il coraggio di invitare a cena a casa sua Antonia, un’atra allieva, e preso dal panico telefona all’insegnante per chiederle consiglio.
“Lillian prese la linea.
‘Ian? Cosa succede?’
‘Ha accettato di venire a cena da me. Ora cosa faccio?’
‘Cucini, Ian.’
‘Lo so, ma cosa?’
‘Bé… cosa provi per lei?’
‘E’ bellissima e intelligente e…’
‘Intendo dire’, la voe di Lillian suonò paziente, ‘cosa vuoi?’
‘Voglio…’ Ian si interruppe, poi la voce gli si schiarì. ‘La vorrei con me per il resto della vita.’
‘Allora cucina così.’ “

(Erica Bauermeister, La scuola degli ingredienti segreti, Garzanti, 2009, pag. 181)

E come ogni ricetta che si rispetti, anche questo romanzo è ben equilibrato, suddiviso tra momenti leggeri e passaggi carichi di commozione. Alla fine la sensazione che rimane nell’anima è comunque molto positiva, perché dolcezza e tristezza si amalgamano tra loro alla perfezione, “come il pane e il burro”, per dirla alla maniera di Forrest Gump! Personalmente non amo moltissimo quei libri in cui ai protagonisti ne capitano di cotte e di crude a ripetizione, senza lasciare loro il tempo di riprendersi tra una tragedia e l’altra; d’altro canto un racconto farcito solo di eventi zuccherosi risulterebbe davvero pesante e inverosimile. Ecco, la Bauermeister è riuscita a regalarmi quell’equilibrio che ha contribuito a rendere il suo lavoro uno dei miei preferiti.
Il passaggio che sto per proporvi mi ha toccata nel profondo, mi ha sinceramente commossa, lasciandomi tuttavia una sensazione di infinita dolcezza, ed è per questo che voglio proporvelo. Che cosa accadrebbe se doveste rendervi conto che i vostri ricordi se ne stanno andando, uno alla volta, per lasciare il posto alla confusione? Come vi sentireste se doveste realizzare di stare perdendo ogni giorno una piccola parte di voi? Eppure secondo la Bauermeister questo è impossibile, perché siamo fatti dei nostri ricordi, essi sono parte di noi, e restano con noi sempre, anche se… non li ricordiamo più. Questo pensa Isabelle, una signora anziana resasi conto di stare dimenticando sempre più pezzetti della sua vita.
” ‘Un tempo conoscevo uno scultore’, raccontò lei, annuendo. ‘Diceva sempre che se si guardasse abbastanza attentamente si riuscirebbe a vedere in quale punto del corpo ogni persona racchiude la propria anima. Suona folle, ma quando vedevi le sue sculture sembrava perfettamente logico. Credo che questo valga anche per coloro che amiamo’, spiegò. ‘Il nostro corpo porta con sé i loro ricordi, nei muscoli, nella pelle, nelle ossa. I miei figli si trovano giusto qui’, si indicò la curva interna del gomito. ‘Dove li tenevo quando erano neonati. Anche se giungerà il momento in cui non saprò più chi sono i miei figli, credo che continuerò a sentirli qui.’ “
(Erica Bauermeister, La scuola degli ingredienti segreti, Garzanti, 2009, pag.161)

Erica Bauermeister

Erica Bauermeister

Ho amato questo romanzo, e spero che anche coloro che vorranno “assaggiarlo” spinti da questa semplice recensione ne rimangano affascinati quanto me… o anche di più, perché no?
Una cosa è certa: non riuscirete più ad assaggiare una nuova pietanza, cui non siete avvezzi, senza guardarla, annusarla, e chiedervi “che cosa ci sarà dentro?”. E certamente la cucina avrà per voi un gusto nuovo, fatto anche di piccole cose.

Antonella Arietano

Erica Bauermeister, “La scuola degli ingredienti segreti”, Garzanti, 2009

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3 responses to “ La scuola degli ingredienti segreti, Erica Bauermeister ”

  1. Paolo says:

    Finora ho solo letto poche righe di questo libro, ma penso proprio che mi dedicherò alla lettura completa. Mi piace molto l’idea di accostare la vita delle persone alle ricette di cucina!

  2. FIORELLA says:

    Non conosco l’autrice, non amo cucinare ma la tua presentazione di questo libro e gli stralci che ci hai presentato mi hanno incuriosito oltremodo. Voglio leggerlo!

  3. Antonella says:

    Brava, sono sicura che lo amerai! E poi non dimenticare di farci conoscere la tua oppinione! 😉

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