Il seme del male, Joanne Harris

Il seme del male

Il seme del male

Ho acquistato questo libro dopo che mio marito me ne aveva parlato: “avrei voluto prendertelo, ma non sapevo se ti sarebbe piaciuto”. Dal momento che ogni volta che Paolo mi ha consigliato una lettura il risultato è sempre stato eccezionale (come per La scuola degli ingredienti segreti, di E. Bauermeister), quello stesso pomeriggio sono corsa a procurarmelo!

Una storia inquietante e attraente, oscura e misteriosa, magistralmente condotta dalla Harris. La trama si sviluppa in due fasi, entrambe ambientate a Cambridge: da un lato abbiamo le vicende vissute da Daniel Holmes negli anni seguenti alla seconda Guerra Mondiale, dall’altro c’è Alice Farrell, giovane pittrice che finisce suo malgrado per incrociare gli stessi passi di Daniel negli anni Novanta. Questi due personaggi hanno qualcosa in comune: Rosemary Ashley, donna estremamente affascinante e, in qualche modo, inquietante e misteriosa.

Daniel soccorre Rosemary mentre sta per annegare nel fiume Cam, ed è in quel momento che ha inizio la sua oscura avventura. Alice conosce Daniel grazie al suo diario, che sarà per lei fonte di preziose informazioni, utili allo scopo di dipanare il mistero aleggiante attorno alla figura di Ginny, la nuova ragazza del suo ex fidanzato Joe. Il romanzo prende avvio nel cimitero di Grantchester: per Daniel si tratta della conlcusione di una serie di eventi, per Alice è solo l’inizio.

Non vorrei davvero svelarvi troppo di questo romanzo, val la pena scoprirlo pagina dopo pagina per poterlo assaporare al meglio. Certo è un’opera di tipo gotico, che io definirei assolutamente dark, molto ben strutturata e ricca di sorprese e colpi di scena; le vicende narrate si intrecciano e si compenetrano alla perfezione, cosicché mentre il mistero di Rosemary si dipana per Daniel nel 1948, anche per Alice diventa possibile rimettere insieme i pezzi del puzzle, seguendo le tracce del suo predecessore. Il tutto “saltando” senza intoppi da un’epoca all’altra, da un personaggio all’altro, creando una perfetta sincronia.

Vorrei citarvi un passaggio tratto dalla quarta di copertina del libro, che secondo me rende alla perfezione il senso di questo romanzo:
Il seme del male (…) racconta una storia di vampiri senza mai usare la parola vampiro, una storia di fantasmi senza un fantasma, una storia horror in cui la vita reale si rivela più inquietante di qualsiasi mitologia. Un romanzo ipnotico che trascina il lettore in un vortice sensuale di amicizia perduta e ossessioni, arte e follia, amore e tradimento.”

Quindi, se siete amanti di questo genere “dark”, o se volete scoprirlo (com’è stato per me), lanciatevi nella lettura di questo libro: vi troverete a fronteggiare una nuova arte di narrare.

Antonella Arietano

Joanne Harris, “Il seme del male”, Garzanti, 2009

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2 responses to “ Il seme del male, Joanne Harris ”

  1. Elisa Regano says:

    Sto leggendo questo libro prorpio ora. Mi trovavo in libreria due giorni fa e mi è subito saltato all’occhio.
    Ho di poco superato la metà,ma quello che ho letto fino ad ora è sufficiente per affermare che “il seme del male” è uno dei libri più geniali e affascinanti che io abbia mai letto =). Joanne Harris è entrata immediatamente nella mia top ten degli scrittori contemporanei!!!!!!!

  2. Antonella says:

    Si’ Elisa, la Harris e’ una scrittrice geniale! Ancora adesso ripensando a questo libro provo un senso di inquietudine e mi vengono i brividi… Imperdibile, uno dei migliori libri sui vampiri mai scritti.

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