Stardust, Neil Gaiman

Stardust

Stardust

Ho acquistato questo libro insieme al dvd del film in un unico, appassionante pacchetto, qualche anno fa. Premetto che ho visto prima la trasposizione cinematografica al cinema, e l’ho adorata: magica, incalzante, accattivante. In una parola: riuscita! Ho letto il libro poco tempo fa, nel frattempo era rimasto su uno scaffale, “in coda di lettura”, per così dire. Ho riconosciuto lo stile di Neil Gaiman, asciutto ma ricco di sfaccettature, ma non ho amato il romanzo tanto quanto il film; si tratta di una di quelle rare occasioni in cui il film batte la carta stampata. Strano ma vero.

“Stardust” è una storia fantasy, pensata più per adulti che per ragazzi, a mio avviso. È indubbiamente affascinante, ben costruita, con un buon ritmo. La vicenda è ambientata in un paesino dell’Inghilterra chiamato Wall, situato sul confine tra questo mondo e l’altro, misterioso e sconosciuto, che si estende oltre il muro che dà il nome al paese. Nessun abitante di Wall può oltrepassare il muro, che è costantemente sorvegliato, ma una volta ogni otto anni al di là di esso si tiene una Fiera, durante la quale i mercanti di Oltre il Muro vendono le loro magiche mercanzie, e la gente del villaggio può passare oltre la barriera per visitare il mercato.
Durante uno di questi eventi tanto attesi il giovane Dunstan Thorn incontra una ragazza di Oltre il Muro, tenuta prigioniera da una strega, con la quale condivide la notte. Nove mesi dopo gli viene consegnato il piccolo Tristran Thorn.
Diciotto anni dopo ritroviamo il giovane Tristran impegnato nell’ardua quanto improbabile conquista della bella Victoria Forester. Per riuscire ad ottenere la sua mano non esita a promettere di portarle una stella caduta proprio nel territorio Oltre il Muro. E così comincia il viaggio di Tristran, che presto incrocerà la sua strada con la bellissima Yvaine, ovvero… la Stella. Insieme dovranno fare ritorno al villaggio, sfuggendo a coloro che sono sulle tracce della Stella: la tremenda strega-regina, che desidera il suo cuore per riavere la propria giovinezza, e Lord Septimus, che deve guadagnarsi la successione al regno di Stormhold.

Un’avventura fantastica, popolata da strani e mitici personaggi. Devo dire però che la Yvaine del film mi è riuscita un po’ più simpatica, meno algida, se così si può dire, e un po’ più umana. Il capitano Shakespeare, che nel romanzo è solo accennato, guadagna molto spazio nella versione cinematografica, alla quale dona un tocco di frizzante comicità attraverso l’incredibile interpretazione di Robert De Niro. Anche la madre di Tristran, Una, risulta più dolce nel film, mentre nel libro mi è parsa più dura e stranamente materialista.

Nel leggere “Stardust” ho avuto la strana impressione di avere tra le mani una sorta di trama più che un lavoro finito, un canovaccio sul quale costruire molto più di ciò che effettivamente avviene. Gaiman è uno scrittore sintetico, o almeno questa è l’impressione che ho tratto leggendo alcuni suoi lavori, ma in questo caso mi è parso molto più asciutto del solito. Forse, ancora una volta, sono rimasta influenzata dal film, nel quale è stato inserito qualche elemento che a mio parere dona un certo ritmo alla storia.

Insomma, la lettura non esclude la visione e viceversa. In entrambi i casi, si tratta di un buon lavoro che val la pena di essere letto… e visto.

Buona lettura!

Antonella Arietano

Neil Gaiman, “Stardust”, Oscar Mondadori, 2004

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