Mese: Gennaio 2011

Timothée de Fombelle: il “papà” di Vango

Timothée de Fombelle

Timothée de Fombelle

Lunedì 24 gennaio ho avuto il grande piacere di partecipare alla presentazione del romanzo “Vango – tra cielo e terra” di Timothée de Fombelle, presso la Libreria dei Ragazzi di Milano. È stata un’avvenura unica! In poche ore ho raccolto impressioni, emozioni e consigli di valore inestimabile! Un bel modo di iniziare l’anno! 🙂

Ho scritto poco tempo fa la recensione di questo magnifico romanzo d’avventura, che ho avuto la gioia di leggere in anteprima; l’uscita ufficiale è prevista per il 20 febbraio 2011. In Francia è stato un vero e proprio successo: 50000 copie vendute in pochi mesi, critiche entusiaste, una schiera di fans in attesa del secondo (ed ultimo) volume, la cui uscita è prevista per l’autunno (in Italia nel 2012). Il giovane protagonista, Vango, ha attirato le simpatie di migliaia di lettori, fino ad essere addirittura paragonato ad Edmond Dantès, alias Conte di Montecristo, anche lui gettato nel corso di eventi avventurosi e inarrestabili, seguendo il filo rosso del proprio destino.

È stato bellissimo ascoltare l’autore di questo capolavoro, Timothée de Fombelle, mentre parlava del suo romanzo e dei suoi personaggi, senza risparmiarsi, senza trattenere nulla, preso dal piacere di condividere con noi lettori questa fetta del suo mondo. Pubblicherò diversi articoli riguardanti questo straordinario scrittore e la sua ultima opera su Libri e Sorrisi, nell’attesa che tutti possano leggere “Vango” e perdersi nel fascino di una narrazione viva e brillante, quasi cinematografica. Spero che l’amerai quanto me! 😉 Nel frattempo puoi dare un’occhiata al sito www.leavventuredivango.it: è molto ben fatto ed è curatissimo, troverai molte notizie interessanti sul libro, ma anche sullo scrittore. Ne vale la pena! (altro…)

Vango – tra cielo e terra, Timothée De Fombelle

Vango - tra cielo e terra

Vango - tra cielo e terra

“Vango – tra cielo e terra” non è solo un libro per ragazzi: è anche un avvincente romanzo d’avventura, e come tale può risultare una piacevole lettura anche per gli adulti. Sono rimasta molto colpita da quest’opera, che mi ha catturata dalle prime pagine: ben scritta, uno stile fresco e incalzante, poetico quanto basta, ironico al momento giusto, con una corretta dose di sarcasmo che certo non guasta. Insomma, una lettura di qualità!

Ho avuto il piacere di leggere questo romanzo in anteprima; l’uscita nelle librerie è prevista per febbraio 2011.

Vango è un ragazzo di 19 anni le cui origini sono avvolte nel mistero; amorevolmente cresciuto sull’isola di Pollara dalla sua nutrice, Mademoiselle, ha imparato l’arte di arrampicarsi agilmente dove nessun  altro essere umano riuscirebbe a farsi strada, facendo esercizio sulle ripidi pareti rocciose dell’isola. Spinto da un suo buon amico, Zefiro, fondatore di un monastero sull’isola di Alicudi, il giovane Vango a 13 anni parte per vedere che cosa c’è oltre le mura di casa sua, nel mondo.
Noi incrociamo il protagonista della storia nell’aprile del 1934, mentre sta per essere ordinato sacerdote, di fronte a Nôtre-Dame di Parigi; la cerimonia viene però bruscamente interrotta dall’arrivo della polizia, che intende arrestarlo per l’omicidio di padre Jean, suo mentore nel seminario parigino dove ha studiato.

Inizia così la fuga di Vango, che sa di essere perseguitato da qualcuno che lo vorrebbe morto, ma non è mai riuscito a capire chi e perché. Forse nel suo passato c’è molto più di quanto lui stesso possa immaginare… (altro…)

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Scrivere: la magia del “detto non detto”, ovvero quando uno sguardo basta

In fondo, lo scrittore è il regista della sua opera...

In fondo, lo scrittore è il regista della sua opera...

Al cinema capita spesso: il protagonista lancia uno sguardo, uno solo, e lei sa di essere amata… o in serio pericolo di vita! Insomma, in una sola occhiata possono celarsi un’infinità di emozioni, sta all’attore il compito di esprimere ciò che dice la sceneggiatura nel modo migliore, ricorrendo alla sua espressività multisfaccettata.

La stessa cosa può avvenire in un romanzo: a volte troppe parole possono guastare l’atmosfera. Hai mai provato ad affidare un intero stato d’animo ad uno sguardo, ad un gesto?
Io credo che non ci sia nulla di più magico del “detto non detto”. In altre parole, anziché sommergere il lettore di informazioni potrebbe essere meglio lasciare spazio alla sua immaginazione, giocando a dargli un’impressione che poi nel corso della lettura si rivelerà giusta o sbagliata. (altro…)

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